Il Cammino di
Santiago

Sarebbe meglio
dire i Cammini. Nell'immaginario collettivo il Cammino di Santiago è il
Cammino francese che parte da Roncesvalle, nome evocativo delle eroiche gesta
dei paladini di Carlo Magno, ai piedi dei Pirenei. Due anni fa, come gran parte
dei pellegrini, ero partita da S.Jean Pied de Port, sul versante francese, perchè
la tappa pirenaica è descritta come particolarmente suggestiva da tutte le
guide. Da qui a Santiago sono circa 800 km, da percorrersi rigorosamente a piedi
o in bicicletta o a cavallo, uniche modalità ammesse per ottenere la Compostela
una volta raggiunta la meta. Poi in genere si prosegue per Finisterrae dove i
pellegrini medievali credevano finisse il mondo conosciuto. Ma di strade che
conducono alla tomba dell'apostolo Giacomo ce ne sono parecchie. Il Cammino di
Santiago era stato per anni un sogno "impossibile", ho sempre subito
il fascino di questo lungo sentiero sul quale sono impressi secoli di storia e
dove tutto, dalle pietre delle case e delle chiese, ai simboli e alle fortezze
dei Templari, alle leggende sui pellegrini, miracoli e santi, racconta la storia
di un'umanità da più di mille anni in cammino, da quando cioè si sparse la
voce che a Compostela, nella lontana Galizia, dove la terra finiva, erano state
portate le reliquie dell'apostolo e di due suoi discepoli. Il sogno si è
realizzato nell'estate del 2006 ed è stata un'esperienza tra le più importanti
della mia vita, tanto da volerla ripetere. Così ho riempito un'altra volta lo
zaino e sono partita. Da sola. Ho scelto il Cammino de Fonseca, che parte da
Salamanca e raggiunge Santiago passando per Orense, anche per ragioni di tempo,
avevo solo tre settimane disponibili e ci tenevo inoltre ad andare a piedi a
Finisterrae, cosa che non mi era stata possibile la volta precedente a causa
degli incendi che proprio in quel periodo devastavano i boschi. "Solo"
600 km totali, contro di 800 del Cammino francese. Ma non ero preparata a quello
che avrei dovuto affrontare, avendo già fatto un Cammino pensavo che le
condizioni fossero più o meno le stesse. Invece tappe lunghissime senza niente
in mezzo, quando per niente si intende a volte neppure l'ombra di un cespuglio,
non si pretende un albero, per quasi 20 km, pochissimi pellegrini a piedi, tutti
stranieri, ho incontrato un solo italiano, difficoltà a procurarsi le cose più
comuni, come la colazione o qualcosa da mangiare... o un pettine che avevo
dimenticato di portare con me e che ho trovato solo dopo tre giorni. La
solitudine stimola la creatività, ho tenuto un diario di questo Cammino, come
già avevo fatto con l'altro, ma mentre allora mi ero limitata a qualche
annotazione, per ricordare i posti e i nomi delle persone incontrate e imprimere
nella memoria alcuni momenti particolarmente intensi, questa volta
scrivere ha assunto tutto un altro senso, è stato un sostegno e una compagnia,
insieme alla musica (riservata ai momenti più duri) e alla mia ombra, vera
inseparabile compagna di questo cammino.

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Diario
del mio Cammino |
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Agosto 2009:
quest'anno il Cammino di Santiago l'ho percorso in bicicletta. 1.015 km
durissimi, forti dislivelli, ma paesaggi che ripagavano della fatica.
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